Marciamo insieme per il clima il prossimo sabato 2 febbraio !

Da: Coordinamento cantonale studentesco "sciopero per il clima"

Dopo lo sciopero degli studenti svizzeri, che venerdì 18 gennaio ha visto manifestare 22'000 persone oltralpe, è giunto il momento di mobilitarsi anche in Ticino! L'appuntamento è a Bellinzona dalle 15.00! La manifestazione non sarà solo uno sciopero degli studenti ma è aperta a tutte e tutti coloro che aderiscono alle rivendicazioni del neonato coordinamento cantonale studentesco "sciopero per il clima".

1.La gratuità dei trasporti pubblici per gli studenti e gli apprendisti: «Riduciamo l’impatto ambientale del tragitto casa-scuola!»
2. La riduzione dell’impatto ambientale degli enti pubblici (scuole, mense, uffici, ospedali, ecc.): «Ammoderniamo gli edifici e riduciamo la produzione di rifiuti!»
3. La riduzione delle emissioni inquinanti da parte delle imprese ticinesi e svizzere: «Tassiamo chi inquina e incentiviamo il trasporto pubblico!»
4. Il trasferimento del traffico merci su rotaia: «Applichiamo finalmente l’iniziativa delle Alpi, approvata dal popolo svizzero già nel 1994!»
5. La riduzione dell’impatto ambientale globale delle multinazionali con sede in Svizzera: «Stop allo sfruttamento del Sud del mondo, sosteniamo l’iniziativa “Per multinazionali responsabili”!»
6. La limitazione delle attività inquinanti dell’esercito svizzero: «Basta allo spreco di risorse e alla massiccia produzione di emissioni nocive per l’ambiente!»
7. L’arresto del processo di cementificazione del territorio e la riduzione della produzione di rifiuti edili: Sosteniamo l’iniziativa popolare “Contro la dispersione degli insediamenti”!»
Gli studenti insistono sulla necessità di considerare il fenomeno del riscaldamento climatico da una prospettiva globale: solo un cambiamento profondo delle logiche economiche e politiche permetteranno di salvare l’ambiente e le generazioni future!

NOTA PER PARTITI E ORGANIZZAZIONI: ci teniamo a chiedere, nel rispetto dell’indipendenza del comitato, a partiti e organizzazioni di NON PRESENTARSI CON I PROPRI SIMBOLI E SLOGAN. In altre parole, preferiremmo non vedere vostre bandiere e striscioni, ma speriamo ovviamente nella vostra partecipazione. Siete altresì invitati a colorare la manifestazione con slogan neutrali e pertinenti allo scopo della stessa, così come faremo noi. Con un po’ di fantasia!
Crediamo che la difesa del nostro futuro e dell’ospitalità del nostro pianeta non abbia colori o appartenenze particolari, ma sia una lotta che andrebbe affrontata da tutti. Insieme!

Gli studenti scioperano per il clima

Venerdì 18 gennaio i giovani svizzeri si sono mobilitati per il clima in buona parte del paese per esigere delle misure all’altezza dell’urgenza climatica. Infatti, se non cambiamo il nostro modo di rapportarci all’ambiente, la temperatura terreste aumenterà di oltre 2 gradi e questo avrà conseguenze climatiche incalcolabili. Numerose catastrofi preannunciano questo disastro alle porte, ma la Svizzera preferisce essere sanzionata invece di applicare le semplici direttive dell’accordo di Katowice. Gli studenti allora scioperano, perché non serve studiare se il futuro del pianeta non è garantito.

Articolo di Guy Zurkinden, redattori Services Pubblics

L’appello su Facebook era chiaro: migliaia di giovani hanno compreso l’emergenza climatica e hanno deciso di mobilitarsi. Venerdì 18 gennaio, collettivi di studenti liceali, universitari, delle scuole professionali e dei cicli d’orientamento hanno scioperato per il clima.

In dicembre, una prima mobilitazione ha riunito 4’000 giovani della svizzera tedesca e questa volta, degli scioperi sono stati previsti anche nei cantoni romandi di Fribourgo, Neuchâtel, Jura, Lausanna e Ginevra. Le direzioni degli stabilimenti scolastici hanno per lo più accettato le richieste di mobilitazione degli studenti, ma non il Vallese: gli studenti hanno allora partecipato alle lezioni vestiti di verde.

Le rivendicazioni degli studenti svizzeri sono quelle del movimento internazionale dei giovani che prendono coscienza dell’emergenza climatica. Essi esigono l’annullamento delle emissioni di CO2 entro il 2030, e questo in tutta la nazione. Le autorità politiche dovrebbero decretare lo stato d’emergenza vista l’importanza della problematica, ma se il sistema attuale sembra incapace di rispondere alle crisi. Allora, come affermato dalla giovane attivista svedese Greta Thunberg, sarà necessario cambiare il sistema.

I ragazzi si sono organizzati tramite diversi gruppi WhatsApp e alcune assemblee, in modo orizzontale perché ciascuno potesse contribuire alla mobilitazione secondo le proprie possibilità. Altre mobilitazioni sono già previste, perché il contesto internazionale è lontano dall’essere favorevole a un cambiamento ecologico. Numerosi insegnanti hanno sostenuto i manifestanti in quanto se i giovani non si mobilitano per il futuro, chi lo farà al posto loro?