Dopo le molestie al Civico decisa una campagna cantonale

Da: di Raoul Ghisletta, segretario VPOD Ticino

Il Governo nel messaggio 7261 ha ricordato i tristi fatti avvenuti al Civico. Grazie alle testimonianze scritte di sei collaboratrici nel luglio 2015 la Direzione dell’Ospedale Regionale di Lugano è stata messa al corrente dell’esistenza di episodi di molestie sessuali da parte di un capo reparto, perpetrate da diverso tempo.

La Direzione dell’Ospedale Regionale di Lugano, la Direzione generale dell’EOC e il Consiglio di amministrazione hanno informato tempestivamente l’Ufficio del medico cantonale e hanno collaborato attivamente con il Ministero pubblico. Nel mese di novembre 2015 la Direzione dell’Ospedale Regionale di Lugano ha informato la Commissione interna del personale e i rappresentanti sindacali. Le vittime sono state supportate dalla Direzione dell’Ospedale e alle stesse è stato offerto un sostegno psicologico e legale, evidenziando i loro diritti e le procedure applicabili. È stata inoltre indicata la possibilità di far capo al Delegato cantonale per l’aiuto alle vittime di reati. Il Governo ricorda che il reato di molestie sessuali è perseguibile a querela di parte e che il datore di lavoro non può sostituirsi alle collaboratrici nell’inoltro di tale atto formale. Nel caso concreto nessuna delle vittime ha sporto querela contro il capo reparto.

Esaminando questa triste vicenda il Parlamento lo scorso 10 dicembre ha approvato il rapporto della Commissione sanitaria, che chiede al Consiglio di Stato di attivare una campagna di sensibilizzazione presso le aziende sul tema delle molestie sessuali sul posto di lavoro. Questa proposta era già stata fatta da numerosi deputati nell’interrogazione 31.18 dell’8 marzo 2018 “Molestie sessuali sul posto di lavoro: in Ticino si può fare di più?”: il Governo l’aveva considerata possibile, ma da approfondire nella sua risposta del mese di giugno. Ora il consigliere di Stato Beltraminelli nel dibattito sui fatti del Civico ha assicurato che il Governo agirà come chiesto dalla Commissione sanitaria. Aspettiamo quindi finalmente l’avvio di questa campagna cantonale in tempi rapidi, pronti a risollecitarlo se alle parole non seguiranno i fatti!