Basta parole: anche in Ticino vogliamo passi concreti per la parità!

Da: Michela Pedersini, presidente VPOD Ticino

A tre mesi dallo sciopero delle donne il Sindacato del personale dei servizi pubblici e sociosanitari VPOD Ticino chiede ai datori di lavoro di sostenere 10 misure concrete per favorire la parità dei sessi sul posto di lavoro:

  1. Un aumento delle classi salariali per le professioni tipicamente femminili.
  2. La fine delle privatizzazioni dei servizi di pulizia nel Cantone, nei Comuni e nelle istituzioni sussidiate, come pure la reintegrazione del personale di esternalizzato negli scorsi anni (composto soprattutto da donne).
  3. La riduzione del tempo di lavoro per poter uscire dalla trappola del tempo parziale e per ripartire meglio il lavoro non remunerato tra uomo e donna.
  4. La rinuncia alle forme di lavoro flessibile che avvantaggiano solamente il datore di lavoro e l’allestimento di orari di lavoro compatibili con la vita famigliare e privata.
  5. Il riconoscimento del lavoro domestico da parte delle assicurazioni sociali.
  6. Un vero congedo parentale pagato, riconosciuto anche ai genitori adottivi o dello stesso sesso.
  7. Spazi e orari di lavoro adeguati alle donne incinte e che allattano, con la garanzia che le lavoratrici in congedo maternità vengano sostituite da supplenti.
  8. Nessun aumento dell’età di pensionamento delle donne a 65 anni, pensionamento a 60 anni nei settori delle cure, orari adeguati alle persone di più di 55 anni.
  9. L’introduzione di un linguaggio epiceno (non connotato sessualmente), campagne di sensibilizzazione al rispetto della donna e delle persone LGBTIQ sui luoghi di lavoro e nelle scuole, prevenzione e tolleranza zero in materia di sessismo e di molestie sessuali.
  10. Misure specifiche per le donne che esercitano mestieri tipicamente maschili: abiti adatti, docce e spogliatoi separati per sesso, misure per assicurare la sicurezza delle lavoratrici nei luoghi di lavoro sensibili e nei tragitti da e per il lavoro (soprattutto in caso di lavoro notturno).

Misure generali

Il Sindacato VPOD Ticino richiede al Governo e al Parlamento ticinesi di approvare 3 importanti misure a favore della parità dei sessi.

1. La creazione di un Ufficio cantonale per la parità fra donna e uomo sul modello del Canton Vaud: a tal scopo lo scorso 25 giugno il Sindacato VPOD ha consegnato al Gran Consiglio una petizione con 4'073 firme. Se realizzato, l’Ufficio permetterà di offrire consulenze specializzate e sostegno giuridico, di sviluppare campagne di sensibilizzazione e di creare materiale formativo, in modo da incoraggiare a tutti i livelli la concretizzazione della parità.

2. L’introduzione di norme legali per assicurare una presenza di almeno il 30% per il sesso svantaggiato e aumentare sensibilmente la miserevole presenza di donne ai posti di comando nel settore pubblico e sussidiato:

  • nei consigli di amministrazione e di direzione delle aziende e degli enti cantonali
  • nei consigli di amministrazione e di direzione di aziende ad importante partecipazione cantonale
  • nei consigli di amministrazione e di direzione di enti sussidiati in modo importante dal Cantone
  • a livello di funzionari dirigenti nell’Amministrazione cantonale
  • nelle commissioni nominate dal Consiglio di Stato.

Esempi in tal senso esistono nel Canton Basilea Città dal 2014 per quanto riguarda i consigli di amministrazione di enti e aziende pubbliche (norma approvata in votazione popolare dal 57%) e nella Città di Zurigo dal 2013 per quanto riguarda i quadri dell’amministrazione comunale.

3. L’obbligo per le liste elettorali in Ticino di presentare un numero di candidature maschili e femminili, che garantisca al genere svantaggiato una percentuale di almeno il 40%.