Penso a tutte le mamme, nonne, donne che curano i loro cari ogni giorno gratuitamente.
Penso al personale prevalentemente al femminile negli ospedali, nelle case anziani, delle cure a domicilio e degli asili nido.
Un settore nel quale le lavoratrici e i lavoratori sono sempre più sotto pressione, sia per la crescente complessità dei casi, sia per la pressione che giornalmente subiscono a causa di un’organizzazione sempre più stressante.
Un settore dove il lavoro su chiamata diventa quasi la regola, un settore sempre più precarizzato dove il risparmio è diventato primario e pesa sulle spalle del dipendente e a cascata ricade sul paziente. Paziente che subisce questi cambiamenti. Si pensi per esempio al mancato pagamento delle trasferte da parte degli Spitex.
È certo, per poter lavorare è necessario beneficiare di un buon salario, di buone condizioni di lavoro, poter conciliare famiglia e lavoro, non penalizzando nessuno dei due.
Anche il settore sanitario necessita di salari e condizioni di lavoro EQUI e molte altre misure che tutelino il lavoratore e lo aiutino a combattere l’abbandono della professione che finisce per penalizzare il paziente.
Il personale di cura è uno dei pilastri portanti del nostro sistema sanitario, pilastro che non può essere messo a rischio! Ma ingiustamente si vuole risparmiare sul personale di cura, che è prevalentemente femminile e cerca quindi ancora una volta di conseguire un guadagno sulle spalle delle donne!
Il Sindacato VPOD vuole rafforzare la qualità dei servizi sociosanitari e garantire a tutte le lavoratrici e ai lavoratori una tutela efficace dei loro diritti, contro il dumping delle condizioni di lavoro.
È ora di dare maggiore valore al lavoro di cure sia che sia in casa o in una struttura. Un maggior riconoscimento, maggiore retribuzione, maggiore rispetto per tutti.
Perchè si sa se le donne vogliono tutto si ferma. E il prossimo 14 giugno sciopereremo anche per questo!