Basta con le discriminazioni: vogliamo che il lavoro di cura sia giustamente riconosciuto!

Da: Michela Pedersini e Francesca Remy Lauria, presidente e vice-presidente Sindacato VPOD Ticino

Care Donne, Care mamme, care lavoratrici, care colleghe che lavorano nelle cure, questo intervento è dedicato a tutte le donne che curano. Eh sì il lavoro di cure è sempre ancora declinato al femminile, sia in casa , negli ospedale, nelle case di cura e nei servizi a domicilio. Un lavoro duro e anche stressante, un lavoro che richiede molte competenze, un lavoro a cui non si può rinunciare, anche se però spesso invisibile e difficilmente quantificabile. Un lavoro molto spesso non retribuito o mal pagato.

Penso a tutte le mamme, nonne, donne che curano i loro cari ogni giorno gratuitamente.

Penso al personale prevalentemente al femminile negli ospedali, nelle case anziani, delle cure a domicilio e degli asili nido.

Un settore nel quale le lavoratrici e i lavoratori sono sempre più sotto pressione, sia per la crescente complessità dei casi, sia per la pressione che giornalmente subiscono a causa di un’organizzazione sempre più stressante.

Un settore dove il lavoro su chiamata diventa quasi la regola, un settore sempre più precarizzato dove il risparmio è diventato primario e pesa sulle spalle del dipendente e a cascata ricade sul paziente. Paziente che subisce questi cambiamenti. Si pensi per esempio al mancato pagamento delle trasferte da parte degli Spitex.

È certo, per poter lavorare è necessario beneficiare di un buon salario, di buone condizioni di lavoro, poter conciliare famiglia e lavoro, non penalizzando nessuno dei due.

Anche il settore sanitario necessita di salari e condizioni di lavoro EQUI e molte altre misure che tutelino il lavoratore e lo aiutino a combattere l’abbandono della professione che finisce per penalizzare il paziente.

Il personale di cura è uno dei pilastri portanti del nostro sistema sanitario, pilastro che non può essere messo a rischio! Ma ingiustamente si vuole risparmiare sul personale di cura, che è prevalentemente femminile e cerca quindi ancora una volta di conseguire un guadagno sulle spalle delle donne!

Il Sindacato VPOD vuole rafforzare la qualità dei servizi sociosanitari e garantire a tutte le lavoratrici e ai lavoratori una tutela efficace dei loro diritti, contro il dumping delle condizioni di lavoro.

È ora di dare maggiore valore al lavoro di cure sia che sia in casa o in una struttura. Un maggior riconoscimento, maggiore retribuzione, maggiore rispetto per tutti.

Perchè si sa se le donne vogliono tutto si ferma. E il prossimo 14 giugno sciopereremo anche per questo!