Alta guardia sulle trattative con il Governo

Da: Raoul Ghisletta, segretatio VPOD Ticino

Numerosi collegi docenti e commissioni del personale hanno sostenuto in questi mesi le rivendicazioni del Sindacato VPOD. Le trattative si svilupperanno in estate. Per il Sindacato VPOD è chiaro che se le trattative non andranno a buon fine, vista l’importante posta in gioco, sono da prevedere per l’autunno momenti di mobilitazione e astensioni dal lavoro.

Il Sindacato VPOD ritiene che vadano corrette le perdite subite da una parte dei dipendenti (i giovani in carriera) al momento del passaggio dalla vecchia scala salariale alla nuova scala salariale nel 2018/19.

Il Sindacato VPOD chiede di ridurre l’onere lavorativo degli impiegati a 40 ore settimanali, come nelle Città e negli enti sussidiati, e di ridurre l’onere lavorativo dei docenti di un’ora-lezione, riportandolo a quello esistente fino all’anno scolastico 2003/04 (aumentato per risparmiare sul numero di docenti).

Il Sindacato VPOD ricorda alle autorità cantonali gli impegni presi con i loro dipendenti nel 2012 per ciò che attiene alle rendite pensionistiche. Il passaggio dal vecchio al nuovo sistema pensionistico ha già causato una perdita del 15% per i dipendenti affiliati all’Istituto di Previdenza del Cantone Ticino (IPCT) a partire dal 1.1.2013, come pure per i dipendenti affiliati alla Cassa pensioni dipendenti dello Stato che non avevano ancora raggiunto i 50 anni in tale data. Ogni ulteriore riduzione delle rendite è un inganno inaccettabile.

Infine il Sindacato VPOD rivendica l’abolizione di tutte le misure di risparmio esistenti (come ad esempio la penalizzazione del 20% sul salario dei supplenti nell’Amministrazione cantonale e sul salario dei docenti supplenti) e il miglioramento del regolamento del personale ausiliario, ponendo termine alle disparità di trattamento tra questi ultimi e i nominati.