Sì alla sperimentazione della scuola che verrà

Da: di Docenti VPOD Ticino

L’Assemblea VPOD docenti, riunita lo scorso 27 marzo, ha riconfermato Adriano Merlini quale presidente. Inoltre ha definito la posizione sul credito di 6,7 milioni, accolto dal Parlamento, per la sperimentazione del modello La Scuola che Verrà.

L’Assemblea VPOD docenti, riunita lo scorso 27 marzo, ha riconfermato Adriano Merlini quale presidente. Inoltre ha definito la posizione sul credito di 6,7 milioni, accolto dal Parlamento, per la sperimentazione del modello La Scuola che Verrà.

I docenti VPOD danno il loro sostegno alla sperimentazione del modello dipartimentale
La Scuola che Verrà: questo modello è il frutto di una lunga consultazione tra il Dipartimento DECS e le componenti della scuola, tra cui i sindacati. Dopo una prima stesura, che conteneva forti criticità, il DECS è stato capace di porvi rimedio, ascoltando le critiche e apportando i grossi correttivi richiesti dai docenti. Una Scuola media con il 40% delle lezioni a classi con effettivi ridotti merita di essere sperimentata senza ulteriori indugi! Una Scuola comunale con un sostegno rafforzato per gli allievi con difficoltà o con particolari qualità merita pure un appoggio convinto.

Il Sindacato docenti VPOD si distanzia tuttavia dalla sperimentazione -che sarà fatta in due sedi di Scuola media - di un modello di stampo liberale (introdotto dal Gran Consiglio, senza consultazione dei docenti): questo modello inserisce una suddivisione classista in base ai risultati degli allievi dopo due anni di scuola, suddivisione che cozza con i principi alla base de La Scuola che Verrà. In ogni caso il Sindacato VPOD invita non firmare il referendum lanciato contro La Scuola che Verrà, poiché i promotori del referendum mirano ad imporre alla scuola ticinese principi, modi e tempi che le sono estranei (vedasi iniziativa parlamentare “La scuola che vogliamo”) e che sono assolutamente antitetici a quelli della stragrande maggioranza dei docenti.

DIRITTO ALLA FORMAZIONE PER TUTTI!
I docenti VPOD Ticino riaffermano con forza il Diritto alla formazione di ogni individuo, indipendentemente da fattori economici, sociali e legali. Essi sostengono la necessità di rivedere criteri e montanti delle borse di studio (come chiesto dal Sindacato Indipendente Studenti e Apprendisti) e si oppongono pure all’obbligo per la scuola di segnalare gli allievi clandestini che la frequentano (obbligo richiesto dalla destra nel parlamento federale).

PER BUONE CONDIZIONI DI LAVORO!
I docenti VPOD Ticino si appellano a tutta la società affinché riconosca alla categoria la professionalità e le condizioni di lavoro indispensabili per poter svolgere al meglio il mandato formativo ed educativo. Lasciate insegnare gli insegnanti, per favore!