La privacy sulla gravidanza è un diritto!

“…. Buongiorno signora Francesca, l’abbiamo convocata per un colloquio in quanto il suo curriculum corrisponde a quanto stiamo cercando per la nostra struttura…. Vedo che lei si è diplomata con ottimi voti…. malgrado la solida formazione, Lei è molto giovane, ha 29 anni e vedo che si è sposata da poco…. non è che per caso vuole avere figli a breve… per noi sarebbe la candidata ideale per il posto di infermiera specialista clinica, ma dobbiamo essere certi della sua presenza per i prossimi tre anni almeno, … una gravidanza in questo periodo sarebbe fuori luogo, un problema, lei capisce vero...”.

Queste sono alcune affermazioni che Francesca (nome di fantasia), un’associata VPOD, ha dovuto ascoltare durante il suo colloquio d’assunzione. Fortunatamente Francesca si era rivolta al Sindacato e si era preparata al colloquio di lavoro, visto anche che nei suoi obiettivi vi era nei prossimi anni, oltre alla carriera professionale, il desiderio di diventare mamma. Per questo sapeva come rispondere.
Francesca ha semplicemente affermato di non essere intenzionata per il momento ad avere figli. Il colloquio di lavoro ha dato un esito positivo e Francesca ha ottenuto il posto. Dopo due anni di lavoro Francesca è rimasta incinta e il datore di lavoro l’ha convocata per un colloquio, nel quale la collega è stata accompagnata dal sindacalista (come suo diritto). Durante il colloquio il datore di lavoro ha comunicato a Francesca che al rientro della gravidanza le sarebbe stato tolto il ruolo di esperta clinica della casa anziani, in quanto non era stata onesta verso la struttura, restando incinta durante i primi anni d’assunzione.
Il sindacalista ha subito fatto presente al datore di lavoro che questa affermazione è una palese discriminazione ai sensi della legge federale sulla parità e che non vi è nessun obbligo per le dipendenti di esplicitare le proprie intenzioni sulla gravidanza al momento dell’assunzione. Il datore di lavoro a questo punto, compresa la “mal parata”, ha “tirato i remi in barca”. Dopo il congedo maternità, Francesca è tornata al suo posto di lavoro ed è recentemente diventata mamma una seconda volta continuando a lavorare come infermiera specialista clinica presso la struttura sanitaria.