La battaglia dei docenti di "Lingua e integrazione"

Da: Raoul Gisletta, segretario VPOD Ticino

È poco convincente la bocciatura del Governo dell’iniziativa parlamentare Ghisletta e confirmatari, che chiede l’incarico e la nomina anche per i docenti di lingua e integrazione (DLI). La palla passa ora alla Commissione scolastica e al Parlamento. Il gruppo DLI del Sindacato VPOD incontrerà la Divisione della scuola per esaminare le proposte di miglioramento organizzativo, preannunciate dal messaggio.

Il messaggio 7480 indica che i DLI devono occuparsi di vari compiti importanti, quali:
- il progressivo inserimento nella realtà scolastica degli allievi alloglotti appena giunti nell’istituto scolastico;
- l’insegnamento dell’italiano secondo le ore attribuite;
- le attività collegiali nell’istituto, segnatamente la collaborazione con gli altri docenti (colloqui, programmazione, informazione), la loro sensibilizzazione (presentazione di materiali, temi da trattare, progetti d’istituto, dotazione di mezzi) e la collaborazione con la direzione e con l’ispettorato nell’ambito delle iniziative di educazione interculturale;
- i contatti con le famiglie degli allievi alloglotti e con enti e servizi preposti all’assistenza degli immigrati;
- la partecipazione a giornate di studio e ad attività di formazione continua.

Sin dalla creazione della figura dei DLI negli anni ’90 il loro statuto è stato quello di ausiliario, in quanto il numero di ore da svolgere “non è facilmente prevedibile, poiché le esigenze di unità didattiche per allievi alloglotti si modificano nel tempo e sul territorio, a dipendenza delle necessità che man mano si pongono presso il singolo istituto scolastico.” (citazione dal messaggio 7480). Proprio per questo l’iniziativa parlamentare propone di creare circondari specifici, nei quali i DLI sarebbe assunti per le scuole comunali e per la scuola media. Volere è potere. Dal 2015 le ore attribuite ai DLI sono stabilmente oltre le 15'000 annue e gli allievi oltre 200. Quindi esiste lo spazio per incaricare i DLI, come hanno già fatto Bellinzona e Chiasso, allo scopo di garantire la continuità nel tempo e la crescita professionale dei DLI assunti, oltre che per mettere fine ad un precariato inaccettabile.