La piaga degli agenti privati presso lo Stato

Da: Raoul Ghisletta, segretario VPOD Ticino

Il dibattito su Argo 1 ha messo in evidenza le pesanti irregolarità di un’agenzia di sicurezza operante presso una struttura statale e l’assenza di controllo da parte dello Stato. Per ragioni di sicurezza e ragioni sociali ritengo occorra internalizzare i servizi di sicurezza e di pulizia attivi presso lo Stato. Di ben altro avviso è purtroppo il Governo.

Il 13 marzo 2017 con altri deputati ho depositato una mozione, che chiede al Consiglio di Stato di internalizzare i servizi di sicurezza e di pulizia presso gli uffici e le strutture cantonali.

Scopo della mozione è:

  • combattere i rischi di infiltrazione, furti e fughe di informazioni che possono avvenire nel caso di ditte esterne operative presso gli uffici e le strutture dello Stato, ditte che impiegano sovente personale fluttuante e poco controllabile;
  • garantire condizioni di lavoro socialmente decenti: salari adeguati, contenimento dei contratti su chiamata, copertura adeguata delle assicurazioni sociali, attuazione del principio costituzionale della parità dei sessi. Si tratta di fare in modo che questi impieghi siano attrattivi per il personale residente in Ticino e contribuiscano a consolidare i redditi dei ceti medio bassi di questo Cantone.

Il Governo ha risposto alla mozione con il messaggio 7423 del 27.9.2017, enumerando in modo dettagliato tutte le forme di collaborazione Stato-privato negli ambiti esaminati. In conclusione il Governo afferma che tutto va bene (costa meno soprattutto, benché l’esecutivo non fornisca cifre) e ritiene anche che le modalità di collaborazione “non mettano in pericolo la sicurezza dell’Amministrazione (rischi di infiltrazione, furti e fughe di informazioni) e la garanzia di condizioni di lavoro adeguate e socialmente dignitose”. Che dire? “Il signor marchese si è suicidato e il suo castello è ridotto in cenere, ma a parte questo tutto va bene, signora marchesa, tutto va molto bene.” -cantava Ray Ventura.