Sciopero femminista necessario per la parità

Il recente Congresso delle donne dell’Unione sindacale svizzera (USS) ha votato all'unanimità l’idea di effettuare uno sciopero femminista nel 2019. Anche il Sindacato VPOD propone al Congresso di novembre dell’USS una risoluzione che chiede di sostenere una giornata d’azione e, dove possibile, uno sciopero il 14 giugno 2019 (vedi riquadro).

Per realizzare uno sciopero femminista, è necessaria la partecipazione attiva dei sindacati e di un gran fronte popolare! L’obbiettivo delle numerose riunioni organizzate in tutto il Paese è appunto quello di implicare il maggior numero di donne e sul contenuto di rivendicazioni che possano realizzare la parità.

Ad esempio, la revisione della Legge sulla parità dei sessi è chiaramente al di sotto delle aspettative: in effetti, verranno sanzionate solo le discriminazioni salariali «inspiegabili» ma non si terrà conto di ingiustizie quali la minor valorizzazione del lavoro femminile o la preferenza nell’assunzione di uomini per ricoprire alte cariche professionali. Una revisione del genere non cambierà nulla!

E le nuove cifre dell’Inchiesta svizzera sui salari non ci rassicurano affatto: il comunicato stampa dell’Ufficio federale di Statistica annuncia che «la disparità salariale tra uomo e donna è meno elevata»: il salario medio degli uomini è di 6’830 CHF/mese, quello delle donne 6’010 CHF/mese, quindi una differenza di “soli” 820 CHF o del 12 %.
Bisogna però ricordare che la ripartizione degli impieghi è molto diversa: da un lato 60% degli impieghi con salario medio inferiore a 4’500 CHF mensili sono occupati da donne; dall’altro lato gli uomini occupano l’83% degli impieghi con salari superiori a 16'000 CHF mensili.

Le cifre dimostrano inoltre un’altra discriminazione: la remunerazione oraria delle persone impiegate meno del 75% è sistematicamente inferiore a quella che sarebbe versata al 100% per il medesimo impiego e anche qui la maggior parte delle persone impiegate a tempo parziale sono donne.
Rimane quindi molto da fare, perché per poter essere efficace una politica della parità deve tener conto dell’intera realtà lavorativa delle donne.

A favore di una giornata d’azione e di sciopero il 14 giugno 2019

Il Sindacato VPOD ha inoltrato la seguente proposta per il Congresso nazionale dell’Unione sindacale svizzera (USS): “L’uguaglianza salariale non progredisce più. Anche il progetto minimalista di revisione della Legge federale sulla parità dei sessi è stato combattuto dalla maggioranza borghese alle Camere e praticamente svuotato di contenuti. Nel mondo del lavoro e nella società le donne sono sempre discriminate e confrontate al sessismo. L’USS ha messo il tema della parità salariale al centro del 1. maggio 2018 e ha organizzato una dimostrazione il 22 settembre 2018. La mobilitazione deve andare avanti nel 2019, perché le donne hanno perso la pazienza! Per questo l’USS deve mettere a disposizione le necessarie risorse umane e finanziarie per sostenere, dare impulso e organizzare -in collaborazione con federazioni, movimenti femministi e organizzazioni femminili- una giornata d’azione e, dovunque possibile, uno sciopero femminista il 14 giugno 2019. Questa giornata nazionale di mobilitazione generale delle donne si inserisce in un contesto internazionale di rinnovamento delle lotte femministe e ha come scopo di combattere tutte le forme di sfruttamento, di discriminazione e di sessismo sui luoghi di lavoro, a casa e negli spazi pubblici.”