Non lasciar morire la tua pensione: mobilitati con noi!

La situazione previdenziale delle/dei 26’000 affiliati all’Istituto di previdenza del Canton Ticino (IPCT) è drammatica e, come mostra il taglio delle rendite vedovili versate dal 1.1.2021, nessuno è al riparo!

Le/gli assicurati che hanno meno di 58 anni (assicurati in primato di contributi) hanno perso il 20% della rendita promessa a seguito del cambiamento legislativo del 2013 e rischiano di perdere un altro 20% il primo gennaio 2023, se il tasso di conversione scenderà dall’attuale 6,17% al 5%, perché nulla è stato fatto (al contrario di altre realtà, come la Città di Lugano, che hanno massicciamente risanato la loro cassa pensioni).

Lo scenario catastrofico di pensioni cantonali per i meno di 58 anni, che verrebbero diminuite del 40% in 10 anni ... non può e non deve essere possibile, nemmeno in Ticino!

Il Sindacato VPOD vi invita a mobilitarvi per fare pressione sulla Commissione della gestione del Gran Consiglio, affinché approvi il credito necessario per coprire il buco nell’IPCT, che è stato causato dal sottofinanziamento delle rendite in primato di prestazioni.

Il Sindacato VPOD combatterà con voi il referendum della destra populista (se ci sarà), la quale negli scorsi anni ha approvato il risanamento della Cassa pensioni di Lugano senza battere ciglio.

Il Sindacato VPOD conclude chiaramente: tutte/tutti le/gli affiliate/i attive/i – docenti, impiegati, operatori sociosanitari, agenti di polizia, operai, agenti di custodia, ausiliari, ecc.– , se sarà necessario, devono essere pronte e pronti a scioperare, per non lasciare morire la loro (cassa) pensione!
Mobilitati con noi e prendi contatto con i sindacalisti VPOD!

Guarda il video dell'assemblea cantonale "Non lasciar morire la tua pensione", 15 giugno 2021

Fermiamo il massacro delle pensioni cantonali! Mobilitati con noi!

Tutte/i a Bellinzona il prossimo 15 settembre, alle 17, in Piazza Governo! Manifesteremo affinché in settembre il Gran Consiglio accolga il credito di 500 milioni (12,5 mio fr per 40 anni) a favore dell’Istituto di Previdenza del Cantone Ticino (IPCT), come chiede il messaggio governativo 7785, pendente in Parlamento dal 7 gennaio 2020! Questo importo serve unicamente a coprire il costo delle garanzie volute dal Parlamento per le/gli assicurati attivi, che in data 1.1.2013 avevano cinquant’anni e oltre.

Il massacro dei giovani
Le/i più giovani allora hanno lasciato sul tappeto il 20% delle loro rendite al 1.1.2013, ma per loro il supplizio non è finito. Infatti l’IPCT ha comunicato che in data 1.1.2023 il tasso di conversione dovrà scendere dall’attuale 6,17% al 4,8%: questo significa un’ulteriore riduzione delle rendite pari al 22%. Una prospettiva inaccettabile dettata dalle autorità federali, che constatando il deterioramento della situazione finanziaria e il mancato versamento dei 500 milioni di franchi, hanno imposto al Consiglio d’amministrazione dell’IPCT di adottare delle immediate misure per raddrizzarla.

Si tenga poi conto che da dieci anni l’IPCT preleva una quota maggiore dal salario (contributo di risanamento) e applica un tasso di remunerazione molto basso sul capitale personale accumulato. L’IPCT applica un tasso di remunerazione dell’1% a fronte di rese del patrimonio IPCT del 4,6% nel 2020 e addirittura del 9,5% nel 2019. Con quest’unica misura le/gli assicurati attivi dell’IPCT hanno perso 250 milioni di franchi, che sono finiti a pagare le rendite dei pensionati.

Nessuno è al riparo
Attenzione però, nessuno è al sicuro, come dimostra la diminuzione delle rendite vedovili in aspettativa entrata in vigore all’inizio di quest’anno: contro la diminuzione il Sindacato VPOD ha inoltrato una petizione al Tribunale cantonale amministrativo, che tuttavia non è entrato in materia. Per un giudizio di merito il Sindacato dovrà trovare il caso di un vedovo o una vedova a partire dal 1.1.2021, che funga da caso pilota. Affaire à suivre.

La diminuzione delle rendite vedovili decisa dal Consiglio d’amministrazione genera 179 milioni di franchi di risorse da destinare a misure di accompagnamento per lenire gli effetti nefasti della diminuzione del tasso di conversione previsto in data 1.1.2023: 179 milioni che si sommano a 100 milioni già accantonati grazie all’ottimo andamento del patrimonio IPCT del 2019.

Sappiamo però che questi soldi in ogni caso non saranno sufficienti. I datori di lavoro dovranno fare la loro parte. Ma soprattutto sappiamo che se non entreranno i 500 milioni del Cantone il Consiglio d’amministrazione dell’IPCT sarà obbligato a riversare i 279 milioni nel calderone del risanamento e che le pensioni delle/dei dipendenti saranno massacrate.

16'000 attivi, 9'000 pensionati
L’IPCT conta 16'000 affiliati attivi (il 7% di tutti gli occupati ticinesi!) e 9'000 pensionati. Nel suo patrimonio di 5'000 milioni di franchi figurano anche 900 appartamenti e 43'000 m2 commerciali. Le rese del patrimonio IPCT sono regolarmente sopra la media svizzera a fronte di costi di gestione nettamente inferiori, ciò che ci dice che la Cassa è ben gestita. Purtroppo l’IPCT può decidere solamente in merito alle prestazioni versate, mentre il finanziamento delle medesime è stabilito dal Parlamento cantonale. La politica cantonale, che si è mossa per i 200 impieghi delle Officine e i 15 della società di navigazione sul Verbano, non vuole far nulla per i 25'000 affiliati dell’IPCT? Pazzesco!

Mobilitiamoci!
Care colleghe e cari colleghi, vi invitiamo a discutere della mobilitazione del 15 settembre sui posti di lavoro e nei collegi docenti. Cominceremo con questa manifestazione cantonale e, nel caso il datore di lavoro principale continuasse a fare orecchio da mercante, dovremo prepararci a ricorrere anche allo sciopero nell’amministrazione cantonale e nelle scuole.

NO all’impoverimento di 26'000 lavoratrici e lavoratori ticinesi!
NO al taglio delle rendite per loro e le loro famiglie, per la società e per l’economia locale.
SÌ a mantenere condizioni contrattuali dignitose per impiegati e docenti cantonali!

  • Difendiamoci come leoni ... per non fare la fine degli agnelli!

    Manifestiamo tutte/i il 15 settembre, ore 17 a Bellinzona per fermare il massacro delle pensioni IPCT!

  • Intollerabile la riduzione del 40% delle pensioni cantonali

    Continuare ad affermare che il Cantone offra pensioni d’oro ai suoi dipendenti è una falsità. Circa 16'000 assicurate e assicurati con meno di 58 anni hanno già subito una riduzione del 20% delle pensioni con il cambiamento del sistema, avvenuto il 1. gennaio 2013, dal primato delle prestazioni al primato dei contributi.

  • Rivendichiamo un piano di compensazione per mantenere il valore attuale delle pensioni cantonali!

    Mercoledì 15 settembre 2021 alle ore 17.00 si è tenuta in Piazza Governo a Bellinzona una manifestazione per fermare il massacro delle pensioni cantonali. Nonostante la pioggia battente, la manifestazione ha raggruppato 200 persone che hanno espresso la loro grande preoccupazione, rivendicando un piano di compensazione per mantenere il livello attuale delle pensioni che sono prive di garanzie (assicurati sotto i 59 anni).

  • No al taglio del 40% delle pensioni: firma la petizione!

    Aiutaci a chiedere un piano previdenziale a Parlamento e Governo per salvare le pensioni cantonali!