Il Ticino risponde presente per l'AVS

Da: Raoul Ghisletta, segretario VPOD Ticino

La votazione del 24 settembre apre un periodo di incertezza per l’AVS, in cui il Sindacato VPOD dovrà lottare per difendere i pensionati e i salariati. Si dovrà lavorare pure per trovare una soluzione ragionevole nell’applicazione dell’iniziativa cantonale pro civica e per concretizzare un finanziamento solidale per i servizi sociosanitari/scolastici in Ticino, in particolare nel settore della prima infanzia.

Il Canton Ticino ha accolto la riforma dell’AVS e del secondo pilastro: lo ha fatto con una percentuale del 55,2% di SÌ al finanziamento supplementare dell’AVS tramite l’imposta sul valore aggiunto (IVA) e con il 53,9% di favorevoli alla legge federale per la riforma delle previdenza vecchiaia 2020. Il Sindacato VPOD Ticino ha dato il suo contributo per arrivare a questo risultato, illustrando in più momenti la riforma alle/ai salariati. Purtroppo la riforma è caduta a livello nazionale e questo apre un periodo di incertezza, che richiederà un grande lavoro dei sindacati (impegno che sia la presidente nazionale VPOD Katharina Prelicz-Huber, sia il segretario nazionale VPOD hanno subito assicurato) e dei politici progressisti per far fronte all’inevitabile attacco alle pensioni e ai salariati da parte dei vincitori di centrodestra. A livello svizzero il decreto costituzionale per il finanziamento dell’AVS tramite l’IVA ha visto prevalere i contrari per soli 2'157 voti (50,05% NO), mentre a livello di Cantoni il risultato negativo è stato più netto con 13,5 Cantoni contrari e 9,5 Cantoni favorevoli (Zurigo, Berna, Lucerna, Friborgo, Basilea Città, Ticino, Vaud, Vallese, Neuchâtel e Giura, quasi tutti cantoni dove il Partito socialista è forte). La legge federale per la riforma delle previdenza vecchiaia 2020 è stata respinta da una percentuale un po’ superiore di votanti, ossia il 52,7% di NO, che ha raggruppato in grande misura la contrarietà del centrodestra e in misura più limitata quella dell’estrema sinistra (all’interno del Sindacato VPOD questo tipo di opposizione si è manifestato molto in Romandia).

Il Ticino ha pure risposto presente, con il 71% di voti favorevoli, alla modifica dell’art. 15 della Costituzione cantonale, modifica che scaturisce dalla nostra iniziativa popolare “Uno per tutti, tutti per uno” e che darà una linea guida al Parlamento ticinese per legiferare sulla presenza regionale e sul finanziamento solidale dei servizi sociosanitari e scolastici importanti per la popolazione: prima tappa da finalizzare sarà quella relativa agli asili nido e ai servizi extrascolastici. Infine il 64% dei votanti ticinesi si è detto favorevole all’introduzione della civica come materia separata nella scuola media, introduzione che il Sindacato VPOD non ha sostenuto: ora si deve trovare un’applicazione equilibrata di quanto deciso dal popolo, senza scadere nel nozionismo, ma bensì gettando le basi per una partecipazione maggiormente attiva dei giovani alle votazioni ed elezioni.