Fratture da ricomporre tra scuola e società

Da: Adriano Merlini, presidente docenti VPOD Ticino

Quasi il 64% dei ticinesi ha sostenuto l’entrata della “civica di Siccardi” nelle nostre scuole. Una mazzata inferta dalla popolazione ai suoi docenti, compattamente contrari assieme al DECS, ai direttori degli istituti, agli studenti, alle associazioni dei genitori e ai sindacati docenti a questo modo di intendere la Civica.

Tutti ritengono la Civica e l’Educazione alla cittadinanza fondamentali all’interno del percorso formativo di ogni ragazzo, ma ancora una volta, invece di ascoltare i professionisti della scuola, si è data fiducia agli apprendisti stregoni.

È vero, era difficile far votare no, perché noi si voleva la civica, ma non la civica proposta. In ogni caso tra quelli che non sanno nulla di civica e accusano la scuola di non avergliela insegnata, quelli che pur di non dare ragione al Bertoli si sparano nelle ginocchia e quelli che ai miei tempi sì che la scuola era scuola, ecco il risultato...

Ma è altrettanto vero che non ci si deve nascondere dietro un dito: la campagna è stata lunga ed accesa, anche a livello di mezzi economici messi a disposizione per la propaganda i due campi non erano distantissimi. Eppure, il Comitato contrario, di cui facevamo parte, non è riuscito a spostare un solo voto. Questo risultato è frutto di una frattura tra il mondo della scuola e la popolazione. La faglia ha iniziato ad allargarsi nel 2004, quando per giustificare l’aumento dell’orario settimanale l’allora direttore del DECS Gendotti fece capo con nonchalance a ragioni del tipo “un’ora lavorativa in più su una settimana lavorativa di 24 non è poi la fine del mondo”, “è poi un’ora di 45 minuti”, ... Queste frasi superficiali di un Consigliere di Stato hanno permesso con gli anni il radicamento dei cliché più biechi e banali sui docenti, che vengono ormai espressi senza vergogna alcuna: tutti di sinistra, tutti lazzaroni, tutti privilegiati. Et voilà: una volta creata la mitica “casta”, capro espiatorio ideale sul quale sfogare ogni frustrazione, ecco che si perde ovviamente anche il rispetto per i docenti.

Altra frattura che va vieppiù allargandosi è quella tra i sindacati e la loro base potenziale, nel senso che quest’ultima si rende sempre meno conto di quanto sia importante l’esistenza e la forza dei sindacati. La base sindacale si assottiglia, il sindacato viene preso per un’assicurazione stipulata solo al momento del bisogno individuale, e poi rescissa senza pensieri: in un periodo di neoliberismo sfrenato questo non fa che facilitare il gioco ai padroni delle filande.

Terzo crepaccio: la maretta tra il DECS e i docenti, anche se, come emerso dall’Assemblea generale dei docenti VPOD dello scorso 19 settembre, sembrerebbe essere nata una nuova fase di condivisione delle idee e di sostegno reciproco, che è finalizzato al miglioramento della pubblica istruzione. A testimoniare questa volontà di riavvicinamento, la lettera del Forum delle associazioni degli insegnanti e della scuola che invita a sostenere la sperimentazione del progetto dipartimentale La scuola che verrà. In ogni caso il Sindacato VPOD esigerà un controllo serio delle condizioni di lavoro dei docenti che affronteranno le sperimentazioni nelle tre sedi di scuola media e nelle tre sedi di scuola elementare.

Importante banco di prova per valutare il grado di riconoscimento attribuito dal Dipartimento ai suoi docenti sarà anche l’attenzione che riceveranno i colleghi del settore medio superiore, sostenuti in modo congiunto da VPOD e OCST Docenti. Le proposte (vedi riquadro), riconducibili allo slogan Giusto il tempo ... giusto, evidenziano l’ovvietà che per fare bene un lavoro è indispensabile potergli dedicare una certa quantità di tempo.

GIUSTO IL TEMPO ... GIUSTO - Assemblea docenti SMS OCST e VPOD congiunti
Discutiamo assieme di:

  • Razionalizzazione dei Consigli di Classe
  • Riconoscimento della docenza di classe
  • Aiuto per i docenti con molti studenti
  • Sgravio per docenti con classi di maturità
  • Valorizzazione dell’esperienza

Lunedì 16 ottobre ore 20.15, Ristorante Casa del Popolo Bellinzona